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PRENDERSI CURA DI SE STESSI, un viaggio tra riflessioni, conoscenza e timori

  • Immagine del redattore: Caterina Castelli
    Caterina Castelli
  • 16 gen
  • Tempo di lettura: 5 min

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Oggi voglio riflettere con voi su quanto sia importante saper prendersi cura di se stessi, che in qualche modo siamo protetti e sorvegliati da una specifica identità che per ognuno di noi può essere diversa che chiamiamo fede, credenze, spiritualità, religione.

Ad ognuno il suo, senza entrare nei minimi dettagli, altrimenti diventerebbe un discorso troppo lungo da scrivere qui.

Qualche giorno fá,  ho visto la puntata di "Pulp Podcast "con Marra e Fedez, dove si parlava delle foglie del destino ed in tutta sincerità devo dire, che è stata una puntata interessante. in primis perche non ne conoscevo l’esistenza e poi perche mi piace conoscere e sapere al giorno d’oggi in cosa crediamo come società, se abbiamo ancora una certa spiritualità che poi influisce sulla nostra salute mentale.


Io credo che un pò tutte le generazione ultimamente stiano vivendo un periodo di forte incertezza, insicurezza che di conseguenza va ad influire sul nostro stato di salute mentale, soprattutto quando viviamo certe situazioni o dinamiche per un periodo di tempo un pò più lungo, di ciò che le nostre capacità fisiche e mentali sono in grado di assorbire e sopportare.

Purtroppo e lo dico davvero con la mano sul cuore, tra dispiacere e tenerezza ad oggi viviamo in una società composta da famiglie disfunzionali, amici che non comprendono realmente ciò che abbiamo dentro e psicologi che non sanno farci trovare le risposte che cerchiamo.

Ora non voglio dire che gli psicologi non sappiano fare il loro lavoro o che non sono un grande aiuto in una fase di percorso, assolumente non voglio dire questo.

Ciò che voglio dire è che come me, o nel caso di fedez e le foglie del destino e tantissime altre persone, più che di un supporto psicologico siamo davvero alla ricerca di qualcosa di altamente

più spirituale e mistico.


Io ad esempio, sono una persona che ama l’astrologia, I tarocchi, la fede Cristiana e non mi definisco una persona proprio vicino alla Chiesa, però c’è qualcosa dentro che sento come molto forte e vicino, che mi ha aiutato tante volte nella vita come una sorte di protezione divina. Potrei anche parlarvi di un’uomo che è stato presente nella mia vita, che in un determinato momento della sua vita e per cause ancora sconosciute, non si esclude che possa essere stato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti che hanno alterato le sue volontà e ha rischiato di cadere dall’undicesimo piano di un edificio con possibili conseguenze mortali, invece è atterato sul balcone del piano di sotto, nemmeno la fisica si spiega come sia potuto accadere che un corpo che cade nel vuoto riesca ad atterrare nel balcone sotto che non sporge minimamente dalla facciata dell’edificio.

Che spiegazione ti dai davanti ad un’evento del genere ? Qual’è la risposta più giusta?

Io credo che in qualche modo, in ogni instante della nostra vita siamo circondati ed indirizzati da un’entità che ci protegge e che tiene molto a noi.

 

A questo punto, chi legge ed ha perso qualcuno di molto caro si starà chiedendo ma allora, mia madre, mio figlio, mia moglie, mio padre perchè non sono stati salvati allo stesso modo ? io personalmente quello che mi sento di dirti in tutta sincerità è che erano persone speciali, senza peccati e che sono stati chiamati a rendere il loro aiuto in una missione, per te, per la tua famiglia e solo perchè non li vediamo non significa che non stanno facendo parte della nostra vita anzi stanno vegliando su di te, e posso capire quanto sia estremante difficile da accettare.


Se stai ancora metabolizando una Perdita o la stessa sta influendo sulla tua vita facendoti stare male, forse questo messaggio è proprio per te, ed al momento sei nel posto giusto, al momento giusto.

Iniziamo a prenderci cura di noi stessi, perche è la cosa più giusta per noi e per chi ci sta vicino.  


Qualche settimana fà, sono uscita per una passeggiata pomeridiana in una Domenica piovosa. Con l’abbigliamento giusto ed un ombrello, niente poteva fermarmi. Avevo deciso di spostarmi in treno e scendere in una piccola città in Austria di 3.500 abitanti.

Durante la passeggiata da sola, accompagnata dal mio ombrello, ero convinta di essere arrivata in un castello, invece era un convento di monaci e proprio lí davanti trovo un cartello in tedesco.

Sul cartello c'era una frase e la spiegazione di come viene interpretato il labirinto.


 Il labirinto di st.Orthmar

Chi non ha paura delle svolte troverà il centro. Il percorso nel labirinto conduce al centro con lunghe deviazioni e con molti punti di svolta. Nonostante la sua confusione, questo percorso porta inevitabilmente alla meta. Ma solo chi va avanti, accetta le svolte e non perde la pazienza può raggiungere il proprio obiettivo.I labirinti esistono da migliaia di anni, come luoghi speciali che mostrano alle persone il corso dell'anno con il suo ritmo sempre ricorrente. Attraverso il cristianesimo sono stati reinterpretati come immagine del pellegrinaggio terreno e sono luoghi dove riflettere sul proprio percorso di vita e sul proprio centro.

 

In quell'esatto momento, ho sentito come se era un messaggio per me e che non ero arrivata li per puro caso, poi  sono andata a ricercare il significato e leggendo la spiegazione, tutto mi é divenuto più chiaro.

 

 

Quando entri in un labirinto hai già in mente la meta, il centro. La strada sembra essere breve;

 ma ti porta a metà, sempre oltre la meta desiderata.

Continui ad avanzare eppure hai la sensazione che ogni passo avanti porti indietro. Lentamente perdi di vista l'obiettivo e forse ti chiedi quanto spesso devi ancora prendere una nuova direzione, se sei ancora sulla strada giusta, sì, se ha senso continuare.

 Cosa fare in una situazione del genere? - Restare fermi, rifiutarsi di continuare ?


Nel labirinto non troverai diramazioni, né scorciatoie, né alternative.

 Devi percorrere tutta la (una) strada. Non puoi tralasciare nulla, non puoi saltare nulla: né una svolta, né una bella esperienza, né una brutta esperienza, né un giorno, né un'ora, né un minuto, né un passo.


Il cammino meditativo è lento nel labirinto e ti permette di sperimentare che il percorso verso il proprio centro è un percorso impegnativo. 
Non puoi ottenere nulla  velocemente o a buon mercato. 
Se vuoi sperimentare te stesso, il senso della tua vita, Dio, devi intraprendere il cammino chiamato “vita”.


Senza la tua volontà di intraprendere il viaggio della tua vita con tutte le sue svolte e in tutta la sua lunghezza sconosciuta, non otterrai nulla.

Il labirinto è un simbolo della tua vita. 
Nella certezza che Dio ti porta e ti accompagna,

il labirinto vuole invitarti a metterti in gioco nella tua vita.

Abbi coraggio e vai!


Non importa quanto siano tortuosi i sentieri, alla fine del percorso ti aspetta sicuramente il centro!

 

spero che tu possa trovare ad arrivare al centro, ed essere fiera e grata alla vita, per essere la persona forte e speciale che sei. 


Un abbraccio ;)


Caterina  

 
 
 

Commenti


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Ciao, grazie per essere passato di qui

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